Prodotto nel 2017 dal Teatro Comunale di Modena, dal Teatro Comunale di Piacenza e da I Teatri di Reggio Emilia, il Faust di Charles Gounod su libretto di Barbier e Carré segna il debutto all’opera di Anagoor. Dirige l’Orchestra d’Opera Italiana il Maestro Jean-Luc Tingaud.
Acclamato, contestato e censurato il progetto si colloca tra fedeltà assoluta, lettura critica e assoluta libertà dalla convenzione, con un ciclo di installazioni video a riconnettere virtualmente partitura di Gounod e libretto di Barbier alla seconda parte del capolavoro di Goethe.
Cominciare da Goethe non è una buona partenza per affrontare Gounod. È una partenza possibile, ma è quella che tutti sconsigliano. Anagoor raccoglie la sfida. Il Faust di Gounod spalanca questioni artistiche su cui pesa il giudizio di un certo tipo di sguardo critico che ne ha viziato ogni lettura successiva.
Goethe è la molla da far scattare per una rilettura che non scateni nel confronto l’evidenza del limite o del difetto, ma il manifestarsi del pregio, quello di una complessità di intenti. Per Gounod la scelta del Faust è l’attestazione di una passione che lo accompagnò per decenni, come lui stesso testimoniò nella sua autobiografia. “Lo serbo nel grembo da vent’anni” disse all’impresario che glielo commissionava.
Mentre i compositori tedeschi, con pochissime eccezioni, rinunciarono di fatto a fare di un poema intoccabile materia per il dramma musicale (e non solo perché Goethe rifiutava di concedere il suo benestare), Gounod fu l’unico ad avere l’ardire di affondare fino al collo nella materia teatrale. Fu lui a condurre il Faust nel cuore del teatro musicale, concentrandosi severamente sull’Urfaust e attorno alla vicenda infelice di Marguerite.
L’adesione personale, tormentata, quasi ossessiva, di Gounod alla prima edizione del capolavoro tedesco e il libretto ripreso dal testo teatrale di Michel Carré, l’attenzione rivolta alla “piccola cronaca”, che consapevolmente si staglia contro il grande teatro dello spirito di Goethe, sono la chiave per dischiudere questo Faust. In Gounod è evidente il tentativo di abbandonare ogni monumentalità in direzione di un nuovo più intimo lirismo, una ricerca recepita come ardita, troppo audace, che gli meritò la fama di compositore difficile.
La leggenda di Faust si inscrive nell’alba di un XVI secolo che conserva ancora in sé tracce di un tardo medioevo mescolate insieme alle spinte dell’umanesimo europeo e a pulsioni protestanti sotterranee pronte ad emergere.
È in questo orizzonte storico e geografico che è collocato il dramma di Goethe, a questo si rifanno e attingono Barbier, Carré, Gounod. Atmosfere che Anagoor ricrea alla luce di espressionista di Murnau filtrata dalla pittura colorata e grottesca di Pieter Bruegel il Vecchio e dei suoi coevi.
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In una piccola cittadina germanica, una comunità è sconvolta dall’arrivo del Diavolo, invocato dal vecchio Dottor Faust (il tenore Francesco Demuro). La corsa sfrenata del Dottore, in cerca dell’assoluto, travolge luttuosamente le vite del giovane Valentin (Benjamin Choo) e sua sorella Marguerite (Davinia Rodriguez).
Mephistopheles (il basso Ramaz Chikviladze) qui appare come Principe del Mondo, Signore delle Passioni e degli Istinti. Subdolo, potente e prevaricatore, incoronato da un triregno nero e a ventre scoperto, è il perno stabile attorno a cui ruota la vicenda.
FAUST
A Lyric Drama in Five Acts by Barbier, Carré, and Gounod
Music by Charles Gounod
on Goethe’s Faust
conductor
Jean-Luc Tingaud
stage director
Simone Derai
artistic project
Anagoor
sets and costumes
Simone Derai, Silvia Bragagnolo
lighting designer
Lucio Diana
video
Simone Derai, Giulio Favotto
stage director assistants
Marco Menegoni, Monica Tonietto
choir master
Stefano Colò
cast
Faust, Francesco Demuro
Méphistophélès, Ramaz Chikviladze
Marguerite, Davinia Rodriguez
Valentin, Benjamin Cho
Siebel, Nozomi Kato
Marthe, Shay Block
Wagner, Matteo Ferrara
orchestra
Orchestra dell’Opera Italiana
choir
Fondazione Teatro Comunale di Modena
production 2017
Fondazione Teatro Comunale di Modena,
Fondazione Teatri di Piacenza,
Fondazione I Teatri di Reggio Emilia